Ferrari F1 2016 – Scheda Tecnica SF16-H
Nuova Ferrari SF16-H: innovativa e più estrema per vincere subito
Entriamo nei dettagli della nuova monoposto: saltano all’occhio l’incredibile lavoro svolto sul muso, sul corpo vettura e al retrotreno, eccezionalmente rastremato. Il direttore tecnico Allison: “In questa macchina abbiamo messo tanta passione, impegno e qualità”
“In questa macchina c’è senza dubbio passione, lavoro e qualità. Abbiamo dato il massimo per fare il salto in avanti oltre il confine che passa da una buona vettura a una vettura vincente. Sappiamo che la Mercedes è fortissima ma anche che qui a Maranello c’è gente di grande talento”. Nelle parole di James Allison traspare l’orgoglio per il lavoro svolto e il senso di grande impegno profuso da tutto il suo staff per creare una Ferrari SF16-H che fosse subito vincente, come da richiesta del presidente Sergio Marchionne.
ANTERIORE
Quello che appare evidente è che questa monoposto è certamente più rischiosa. Per raggiungere la Mercedes non si poteva restare dentro ai canoni della vettura 2015, serviva una profonda riscrittura del progetto e questa vettura è stata davvero ripensata. Il muso è completamente differente, con due nuovi sfoghi d’aria sulla punta e profili aerodinamici laterali totalmente ridisegnati per incanalare l’aria verso l’esterno, non più verso l’alto. Dopo 4 anni di sospensione pull-rod si torna alla soluzione push-rod.
POSTERIORE
Il corpo vettura e il “lato B”, poi, colpiscono ancora di più per le novità. I fianchi sono molto più filanti a spiovere verso il basso per ridurre al minimo la resistenza all’avanzamento. E la vista dall’alto impressiona: la rastrematura estrema del retrotreno è indice dell’enorme lavoro che è stato fatto su power unit e cambio per ridurre tutte le dimensioni e gli ingombri. Insomma, la SF16-H è una vettura che di sicuro in pista oserà molto. Contro la super Mercedes, del resto, essere conservativi non aveva senso, non si poteva che tentare un deciso salto in avanti.
RESPONSABILITÀ
Una bella responsabilità per lo staff guidato da James Allison perché questa è la prima Ferrari interamente progettata sotto la sua direzione tecnica. Ed è una bella responsabilità anche per Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, il tedesco che ha già vinto tre gare nella sua stagione di esordio in rosso e il finlandese che resta, non va dimenticato, l’ultimo campione del mondo in pista con una monoposto del Cavallino.Una coppia nel segno della stabilità, completamente focalizzata sul grande obiettivo. Lunedì i primissimi responsi della pista nella sessione di test a Montmeló. Dal 22 al 25 febbraio andrà in scena il primo vero confronto coi rivali, su una pista che assai rappresentativa della bontà di una Formula 1.